Nel 1585 papa SISTO V diede corso ad un grandioso piano per la trasformazione e innovazione urbana di Roma.
- già nel 1574 papa Gregorio XIII aveva posto delle norme per la costruzione di nuovi edifici
che dovevano essere uniti tra loro, e se separati uniti da muri per dare vita ad uno spazio
urbano
- Sisto V (Felice Peretti nato da una famiglia di modeste origini) fu uno dei papi più
importanti del XVI secolo. E ciò non tanto per la sua durata, che fu di appena cinque anni
(1585-1590), quanto per lo straordinario impulso che il pontefice seppe dare alla
riorganizzazione sociale ed economica dello Stato Pontificio, culminante con un radicale
ridisegno in chiave moderna di tutta la struttura urbana di Roma.
Promosse la prima consistente bonifica delle paludi pontine, condusse una lotta spietata al
brigantaggio, impose la coltivazione del gelso per l’allevamento generalizzato dei bachi
da seta e revisionò completamente il sistema fiscale, garantendo all’erario pontificio entrate mai prima raggiunte.
Ma i segni più inconfondibili e innovatori del suo pontificato furono lasciati nella città di Roma e furono punto di partenza per i successivi piani urbanistici di Roma e modello per altre città.
La pianificazione della città, avviata nel Rinascimento, ha i seguenti caratteri:
. sistemi a TRIDENTE e DISPOSIZIONE A STELLA
. unione di preesistenze architettoniche che risultavano nodi isolati
. Città Capitale come centro di forze che si espandono oltre i confini e quindi progetti di
strade urbane che si integrano con le strade extraurbane
. creazione di CENTRI FOCALI, definiti da assi verticali, obelischi egiziani, alti
edifici (Chiesa o Palazzo), cupole, piazze
Si crea una grande scenografia urbana con la realizzazione di Piazza Navona dove lavorano Francesco Borromini in S. Agnese e Gian Lorenzo Bernini nelle Tre Fontane. Pietro da Cortona (sotto Papa Alessandro VII, nel 1656), progetta e realizza Santa Maria della Pace, una delle creazioni più riuscite dell'architettura barocca. Gian Lorenzo Bernini ridefinisce il grande spazio antistante la Basilica di San Pietro con la realizzazione della Piazza.
Roma secondo il riassetto urbanistico di Sisto V
La città Barocca si irradia (o converge) da edifici monumentali
collegati da strade dritte e regolari
Sisto V collega con il suo piano le sette basiliche
1 . Basilica di S. Maria Maggiore 11 . Via di S. Giovanni in Laterano
2 . Basilica di S. Pietro 12 . Colosseo
3 . Piazza dell'Esquilino 13 . asse dei Fori
3 . Piazza dell'Esquilino 13 . asse dei Fori
4 . 1° tratto della Strada Felice 14 . Via Panisperna
5 . Chiesa Trinità dei Monti 15 . Piazza Venezia
6 . Piazza S. Maria Maggiore 16 . Via XX Settembre
7 . 2° tratto della Strada Felice Via del Quirinale
8 . Basilica di S. Croce in Gerusalemme 17 . Porta Pia
9 . Via Merulana 18 . Palazzo Papale del Quirinale
10 . Basilica di S. Giovanni in Laterano 19 . Piazza del Popolo
esecutore delle scelte papali,
- riprende e potenzia molti degli interventi già in parte iniziati da alcuni suoi predecessori:
. la nuova lastricatura di quasi tutta la città
. una più efficiente distribuzione delle acque (accrescendo la portata degli acquedotti
preesistenti e potenziando le reti fognarie di smaltimento
. realizzazione dell’Acquedotto Felice (dal nome di battesimo del papa), che si snoda lungo
un tracciato di circa trenta km e termina con la monumentale Fontana del Mosè, in piazza
San Bernardo
. definitiva realizzazione del progetto michelangiolesco per la cupola di San Pietro e
costruzione della grandiosa Sala Sistina che il Fontana inserì al centro del cortile
bramantesco del Belvedere.
. Sisto V ordina il completamento e il tracciamento ex novo di alcuni grandiosi assi viari
rettilinei per collegare fra loro le principali basiliche della città. Nodo centrale dell’intero
sistema la Basilica di Santa Maria Maggiore (1) per controbilanciare la gigantesca
Basilica Vaticana (2). Da piazza dell’Esquilino (3) viene tracciato il primo tratto della
cosiddetta Strada Felice (4) fino alla Chiesa di Trinità dei Monti (5). Da piazza Santa
Maria Maggiore (6) si diparte il secondo tratto della Strada Felice (7) fino alla Basilica di
Santa Croce in Gerusalemme (8), a ridosso delle mura Aureliane. Dalla piazza antistante
alla Basilica di Santa Maria Maggiore parte via Merulana (9) che conduce in linea retta
alla Basilica di San Giovanni in Laterano (10). Da qui il cosiddetto Stradone, ora via di
San Giovanni in Laterano (11) che giunge fino al Colosseo (12) nella faraonica ipotesi,
poi non realizzata, di prolungarne l’asse attraverso i Fori (13) addirittura fino a giungere
alla Basilica di San Pietro (2). La stella di strade di Santa Maria Maggiore conclude con
la caratteristica via Panisperna (14) che scende ripidamente verso la centralissima piazza
Venezia (15). Infine, viene aggiunto un altro asse rettilineo sistemando la strada Pia, oggi
via XX Settembre e via del Quirinale (16) con la finalità di potenziare il raccordo tra Porta
Pia (17), l’ingresso Nord-orientale alla città, e il palazzo papale del Quirinale (18).
. per sottolineare la funzione di scenografici cannocchiali prospettici, unisce
simbolicamente luoghi della città anche molto distanti tra loro, facendo erigere ben
quattro grandiosi obelischi, in piazza San Pietro (1586) (2), in piazza
dell’Esquilino (1587) (3), in piazza San Giovanni in Laterano (1588) (10) e in piazza del
Popolo (1589) (19). Lo svettare di questi colossi di pietra assume il duplice significato
urbanistico di straordinaria emergenza monumentale e religioso di trionfo della
Controriforma su uno dei simboli più classici della paganità.