lunedì 26 novembre 2018

4 - ROMA BAROCCA

Nel 1585 papa SISTO V diede corso ad un grandioso piano per la trasformazione e innovazione urbana di Roma.

- già nel 1574 papa Gregorio XIII aveva posto delle norme per la costruzione di nuovi edifici 
  che dovevano essere uniti tra loro, e se separati uniti da muri per dare vita ad uno spazio
  urbano

- Sisto V (Felice Peretti nato da una famiglia di modeste origini) fu uno dei papi più
  importanti del XVI secolo. E ciò non tanto per la sua durata, che fu di appena cinque anni 
  (1585-1590), quanto per lo straordinario impulso che il pontefice seppe dare alla 
  riorganizzazione sociale ed economica dello Stato Pontificio, culminante con un radicale 
  ridisegno in chiave moderna di tutta la struttura urbana di Roma.  
  Promosse la prima consistente bonifica delle paludi pontine, condusse una lotta spietata al
  brigantaggio, impose la coltivazione del gelso per l’allevamento generalizzato dei bachi 
  da seta e revisionò completamente il sistema fiscale, garantendo all’erario pontificio        entrate mai prima raggiunte.

Ma i segni più inconfondibili e innovatori del suo pontificato furono lasciati nella città di Roma e furono punto di partenza per i successivi piani urbanistici di Roma e modello per altre città.

La pianificazione della città, avviata nel Rinascimento, ha i seguenti caratteri:
  . sistemi a TRIDENTE e DISPOSIZIONE A STELLA 
  . unione di preesistenze architettoniche che risultavano nodi isolati
  . Città Capitale come centro di forze che si espandono oltre i confini e quindi progetti di 
    strade urbane che si integrano con le strade extraurbane
 . creazione di CENTRI FOCALI, definiti da assi verticali, obelischi egizianialti 
   edifici (Chiesa o Palazzo), cupolepiazze


Si crea una grande scenografia urbana con la realizzazione di Piazza Navona dove lavorano Francesco Borromini in S. Agnese e Gian Lorenzo Bernini nelle Tre Fontane. Pietro da Cortona (sotto Papa Alessandro VII, nel 1656), progetta e realizza Santa Maria della Pace, una delle creazioni più riuscite dell'architettura barocca. Gian Lorenzo Bernini ridefinisce il grande spazio antistante la Basilica di San Pietro con la realizzazione della Piazza.


Roma secondo il riassetto urbanistico di Sisto V
La città Barocca si irradia (o converge) da edifici monumentali 
collegati da strade dritte e regolari
Sisto V collega con il suo piano le sette basiliche
      1 . Basilica di S. Maria Maggiore                                 11 . Via di S. Giovanni in Laterano
      2 . Basilica di S. Pietro                                                 12 . Colosseo      
      3 . Piazza dell'Esquilino                                               13 . asse dei Fori
      4 . 1° tratto della Strada Felice                                    14 . Via Panisperna
      5 . Chiesa Trinità dei Monti                                          15 . Piazza Venezia
      6 . Piazza S. Maria Maggiore                                      16 . Via XX Settembre                
      7 . 2° tratto della Strada Felice                                           Via del Quirinale
      8 . Basilica di S. Croce in Gerusalemme                     17 . Porta Pia
      9 . Via Merulana                                                          18 . Palazzo Papale del Quirinale
    10 . Basilica di S. Giovanni in Laterano                        19 . Piazza del Popolo
  
    
  
- collaborazione dell’architetto e ingegnere ticinese Domenico Fontana (1543-1607),
  esecutore delle scelte papali,
- riprende e potenzia molti degli interventi già in parte iniziati da alcuni suoi predecessori: 
  . la nuova lastricatura di quasi tutta la città 
  . una più efficiente distribuzione delle acque (accrescendo la portata degli acquedotti
    preesistenti e potenziando le reti fognarie di smaltimento
  . realizzazione dell’Acquedotto Felice (dal nome di battesimo del papa), che si snoda lungo
    un tracciato di circa trenta km e termina con la monumentale Fontana del Mosè, in piazza
    San Bernardo
  . definitiva realizzazione del progetto michelangiolesco per la cupola di San Pietro e  
    costruzione della grandiosa Sala Sistina che il Fontana inserì al centro del cortile
    bramantesco del Belvedere.
  . Sisto V ordina il completamento e il tracciamento ex novo di alcuni grandiosi assi viari 
    rettilinei per collegare fra loro le principali basiliche della città. Nodo centrale dell’intero
    sistema la Basilica di Santa Maria Maggiore (1) per controbilanciare la gigantesca
    Basilica Vaticana (2). Da piazza dell’Esquilino (3) viene tracciato il primo tratto della 
    cosiddetta Strada Felice (4) fino alla Chiesa di Trinità dei Monti (5). Da piazza Santa
    Maria Maggiore (6) si diparte il secondo tratto della Strada Felice (7) fino alla Basilica di 
    Santa Croce in Gerusalemme (8), a ridosso delle mura Aureliane. Dalla piazza antistante
    alla Basilica di Santa Maria Maggiore parte via Merulana (9) che conduce in linea retta  
    alla Basilica di San Giovanni in Laterano (10). Da qui il cosiddetto Stradone, ora via di 
    San Giovanni in Laterano (11) che giunge fino al Colosseo (12) nella faraonica ipotesi,
    poi non realizzata, di prolungarne l’asse attraverso i Fori (13) addirittura fino a giungere
    alla Basilica di San Pietro (2). La stella di strade di  Santa Maria Maggiore conclude con
    la caratteristica via Panisperna (14) che scende ripidamente verso la centralissima piazza
    Venezia (15). Infine, viene aggiunto un altro asse rettilineo sistemando la strada Pia, oggi 
    via XX Settembre e via del Quirinale (16) con la finalità di potenziare il raccordo tra Porta
    Pia (17), l’ingresso Nord-orientale alla città, e il palazzo papale del Quirinale (18).
  . per sottolineare la funzione di scenografici cannocchiali prospettici, unisce 
    simbolicamente luoghi della città anche molto distanti tra loro, facendo erigere ben 
    quattro grandiosi obelischi,  in piazza San Pietro (1586) (2), in piazza
    dell’Esquilino (1587) (3), in piazza San Giovanni in Laterano (1588) (10) e in piazza del
    Popolo (1589) (19). Lo svettare di questi colossi di pietra assume il duplice significato
    urbanistico di straordinaria emergenza monumentale e religioso di trionfo della
    Controriforma su uno dei simboli più classici della paganità.