giovedì 15 dicembre 2016

8 - Chiesa di S. Ignazio di Loyola in Campo Marzio

Il cardinale Ludovisi, divenuto poi papa Gregorio XV (1621-23), nel 1620 ebbe l'idea di erigere una chiesa importante in onore di S.Ignazio. Il progetto di realizzazione venne affidato ad Orazio Grassi che si avvalse dei disegni di Carlo Maderno.
L'area per l'edificazione della nuova chiesa fu ricavata dalla parte vecchia del collegio, quella donata dalla marchesa Frangipane, nella quale furono demoliti vari ambienti. 


facciata della chiesa sulla piazza





composizione dell'impianto architettonico "totalmente barocco"







vista d'insieme - disegno a china






La chiesa ha una pianta a croce latina, con un'abside e molte cappelle laterali, ma sicuramente degna di menzione è la bellissima tela di 13 metri di diametro di Padre Andrea Pozzo che, con una emozionante arditezza prospettica, dà l'impressione di una cupola con l'alto tamburo sorretto da colonne: per ammirarne in pieno il perfetto gioco prospettico occorre porsi sopra un punto indicato sul pavimento da un disco marmoreo. 

vista dell'affresco della "cupola" dal punto di vista di osservazione privilegiato



affresco osservato da altro punto di vista




ricostruzione geometrica della prospettiva che rende l'illusione ottica


7 - Palazzo Spada

In Piazza Capo di Ferro si eleva la sfarzosa facciata di Palazzo Spada, fastosamente elegante nel suo ricco impianto decorativo (la più ricca facciata del Cinquecento romano). Il palazzo fu costruito nel 1540 per il Cardinale Girolamo Capodiferro. Il nome Spada deriva dall'acquisto del palazzo da parte del Cardinale Bernardino Spada, il quale divenne proprietario dell'immobile nel 1632, ed incaricò l’architetto Francesco Borromini di modificarlo secondo i nuovi gusti dell'epoca, propendenti per lo stile barocco. 
Palazzo Spada e' conosciuto principalmente per la ricca collezione di quadri ed opere d'arte accumulate nel tempo dallo stesso Bernardino, attualmente ospita gli uffici del Consiglio di Stato, situati nel piano nobile del palazzo. La dimora privata del Cardinale Capodiferro è una grande celebrazione di arte classica e richiami pagani.




Secondo esemplare esistente a Roma di meridiana catottrica (l'altro è al convento di Trinità dei Monti) 



Galleria degli stucchi, mirabile capolavoro di Giulio Mazzoni, dove un'imponente decorazione a stucco fa da cornice ad una serie di affreschi, con una continuità tale da rendere l'intera galleria un'unica meravigliosa opera d’arte




La famosa galleria prospettica del Borromini, un capolavoro di arte, architettura e matematica, dove le distanze e le dimensioni si riveleranno del tutto ingannevoli e illusorie. Una sequenza di colonne doriche si sviluppa lungo un corridoio di oltre 35 metri, che va a chiudersi con una statua di Marte a grandezza naturale. 
Ma questa è solo l'illusione. 
Nella realtà il  pavimento che si inclina, i pilastri progressivamente sempre più bassi e più vicini nella distanza tra i loro intervalli, le pareti che convergono e i riquadri del pavimento via via più piccoli, riveleranno come i 38 metri percepiti siano in verità solamente 8 metri di lunghezza e la statua di Marte alta solo 60 cm.
Per creare la sua falsa prospettiva, Borromini fu aiutato dal matematico, Padre Giovanni Maria da Bitonto. 













sabato 3 dicembre 2016

6 - Francesco Borromini (Castelli Brumino) 1599 - 1667

Originario del Canton Ticino e figlio di uno scalpellino, andò giovanissimo a Milano per apprendere l'arte della scultura. Lavorò nella fabbrica del Duomo e conobbe Donato Bramante.  Si trasferì a Roma alla ricerca di un ambiente che potesse soddisfarlo di più nella sua professione alle dipendenze del suo conterraneo Carlo Maderno che lo inizia allo studio dell'architettura. Lavorò anche con Gian Lorenzo Bernini con il quale fu sempre in conflitto per il modo di verso di concepire l'architettura, ma anche e soprattutto per il suo carattere problematico e introverso che poco si sposava con la brillante vita sociale del suo "rivale". Collezionò una biblioteca di oltre mille volumi, quasi tutti di architettura che ci fa capire quanto fosse curioso e aperto all'apprendimento, atteggiamento non molto comune tra gli artisti del suo tempo.
Operò esclusivamente come architetto, liberandosi così dall'idea rinascimentale che l'artista dovesse essere universale. Possiamo senz'altro dire che con Borromini nasce il concetto di "specializzazione" concentrando le sue capacità in un unico campo nel quale si cerca di essere eccellenti. Nel suo percorso professionale produsse moltissimi disegni, eseguiti tutti con grande cura e facendo quasi sempre uso della grafite, nuovo materiale che fu tra i primi ad usare in Roma. Gelosissimo dei suoi elaborati, li distrusse in gran parte incendiandoli prima di morire, dopo tre giorni di sofferenze e agonia essendosi colpito con il suo pugnale.




Particolare del coronamento del Baldacchino nella Basilica di S. Pietro con volute che richiamano il profilo di un delfino (1630 ca)




Palazzo Barberini 




scala elicoidale progettata da Borromini  (1633 ca)






S. Carlo (1630 - 1640)







Galleria Spada (1652 - 1653)








Oratorio dei Filippini (1637 - 1640)








S. Ivo alla Sapienza (1642 - 1660)












S. Agnese in Agone (1653 - 1657)





Palazzo di Propaganda Fide (1644)



S. Giovanni in Laterano (1646 - 1649)





Altare Maggiore in S. Lorenzo de' Fiorentini




Piedistallo per la Pietà di Michelangelo in S. Pietro (1626)


Tamburo e Campanile Basilica di S. Andrea delle Fratte (1653 - 1658)







Campanile S. Maria della Pietà