mercoledì 29 marzo 2017

17 - NEOCLASSICISMO


La cultura neoclassica nasce dopo la I metà del 1700 e si sviluppa nei primi decenni del 1800 in corrispondenza di un vero e proprio movimento culturale, collegato al pensiero illuminista che aveva visto nella ragione un elemento di riscatto degli uomini.
Furono Winckelmann archeologo tedesco, e Mengs a porre le basi del pensiero razionalista neoclassico.
Le scoperte archeologiche di Pompei ed Ercolano, effettuate nel 1748 e nel 1768, avevano determinato nei confronti delle antiche rovine un atteggiamento volto ad indagare proprio il concetto di bellezza assoluto. 
Per Winckelmann il parametro di bellezza sarà nell'arte greca, mentre per Mengs sarà riposto nell'arte classica di Raffaello.

Il Neoclassicismo nacque quindi, proponendo un recupero dei modelli fatti di compostezza e armonia delle antichità classiche in contrapposizione alle forme barocche di cui si rifiutarono gli eccessi e i contenuti e ci si ispirerà ai modelli antichi.

CARATTERI DEL NEOCLASSICISMO
- purezza formale
- propensione al naturalismo
- ritrattistica richiesta dagli studiosi e persone colte durante il "grand tour" soprattutto a 
  Roma

In Italia il neoclassicismo fu abbastanza limitato e circoscritto, interesso solo una élite (classe socialmente elevata).
Non propose grandi temi e risulto in un certo senso "vuoto".
Si espresse soprattutto negli arredi realizzati con materiali preziosi come legni pregiati, bronzo, mosaici e intarsi con avorio e pietre.




Analisi delle opere di J.L. David (1748-1825)

Napoleone al passo del San Bernardo, 1800
olio su tela, cm. 259 x 221
Rueil- Malmaison, Musée National


L'assassinio di Marat, 1793
olio su tela, cm. 165 x 128
Bruxelles, Musées des Beaux Arts





Analisi delle opere di A. Canova (1757-1822)

Amore e Psiche, 1787-1793
marmo cm 155 x 168
Parigi, Musée du Louvre


concepita per essere vista da qualsiasi angolazione




Paolina Borghese come Venere vincitrice, 1805-1808
marmo cm. 185
Roma, Galleria Borghese









16 - L'ILUMINISMO

La seconda metà del '700 e il primo ventennio dell' 800, sono periodi di grande cambiamenti

---> scoperte di G.Galilei e I. Newton
---> diffusione del pensiero scientifico
---> le macchine aumentano la produzione e cambiano il modo di lavorare degli operai
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RIVOLUZIONE INDUSTRIALE
. abbandono delle campagne
                                                  . urbanesimo
                                                  . capitalismo <-----> proletariato
                                                  . 1815-1848 nascita del socialismo

Questa volta non fu la nobiltà ad approfittare della nuova situazione ma la BORGHESIA

Si diffondono idee ottimistiche
- l'uomo non è più soggetto alla durezza del lavoro fisico
- l'uomo è aiutato dai progressi della scienza
- consapevolezza delle proprie capacità intellettive
- grazie alla RAGIONE ci si libera di pregiudizi, ignoranza, superstizione
- l'uomo viene rischiarato dalla luce della ragione
                                                              I
                                                              I
                                                              I
                                                              I--------> da cui ILLUMINISMO che caratterizzò
                                                                            il XVIII secolo detto "secolo dei lumi"
                                                                            - fiducia nel PROGRESSO
                                                                            - ricerca di una SOCIETA' GIUSTA
                                                                            - UGUAGLIANZA tra gli uomini
                                                                            - TOLLERANZA politica e religiosa


Le capitali della cultura europea della 2° metà del '700 sono
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                                                      I                                     I
                                                      I                                     I
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                                                 ROMA                           PARIGI
        riflessione sul bello e sull'arte antica,                   la sintesi del sapere umano trova
        Winckelmann giunge a Roma nel 1755                la sua espressione nel testo 
        studia gli antichi e diffonde la                                ENCYCLOPEDIE
        supremazia dell'arte greca                                    pubblicato tra il 1751 e il 1778
                                                                                      da Diderot e D'Alambert 



In arte tutto questo si manifesta con:
- critica del Barocco e Rococò, ritenuti stili fatui e irrazionali
- diffusione dell'idea educativa e formativa dell'arte, soprattutto quella classica
- tutto questo è sostenuto e avvalorato dalle scoperte archeologiche
- lo stile del periodo viene chiamato "NEOCLASSICO"

                             

martedì 28 marzo 2017

15 - Architettura Neoclassica (la tradizione greco-romana)

Nel 1786 Andrea Memmo pubblicò il primo volume degli Elementi d'architettura Lodolianaossia l'arte di fabbricare con solidità scientifica e con eleganza non capricciosa, un'insieme di teorie dell'ecclesiastico e illuminista veneziano che non aveva lasciato alcuno scritto. 
Carlo Lodoli fu il primo a rifiutare l'ornamentazione barocca e a farsi promotore di idee che vedevano l'architettura come espressione della sua funzione. 
Considerò la bellezza di una architettura nella sua corrispondenza con la struttura, la distribuzione interna degli ambienti e la loro funzione. Queste idee rivoluzionarie si diffusero a seguito della pubblicazione del manoscritto.

Inoltre proprio agli inizi dell'Ottocento il testo vitruviano De Architettura (trattato latino del 15 a.C.) venne nuovamente stampato e quindi proprio al mondo greco-romano rivolge lo sguardo e l'ispirazione l'architettura neoclassica.







immagini tratte dal testo vitruviano



L'IDEALE NEOCLASSICO del rigore nella tecnica attribuirà alla “ideazione” una notevole importanza: pur avendo affinità con l'immaginazione, l'ideazione si assimila di più all'azione del progettare, che utilizza i procedimenti della ragione. 

In genere le chiese sono a pianta centrale, hanno un portico d'ingresso arricchito da colonne e completato dal timpano. 
Le colonne, doriche, ioniche o corinzie, sono appoggiate su di un alto zoccolo
I palazzi privati invece, presentano facciate molto allungate e racchiudono un cortile interno, dotati di uno scalone monumentale che conduce al piano nobile, sono caratterizzati da numerose stanze allineate.

In Italia la nascita dello stile neoclassico fa riferimento al periodo dell'Impero e propone una rispondenza della forma alla funzione, opere nelle quali la luce si pone sulle forme priva dei violenti contrasti d'ombra del barocco e una spiccata sobrietà della decorazione svilupperà modelli che si diffonderanno in tutta Europa. 
L'equilibrio è la componente essenziale dell'architettura di questi anni.
Gli architetti di maggiore rilievo del periodo neoclassico sono il precursore Luigi Vanvitelli e il suo allievo Giuseppe Piermarini e uno dei massimi esponenti dell'architettura neoclassica Giuseppe Valadier.



LUIGI VANVITELLI 
                           Lazzaretto di Ancona, anche detto «Mole Vanvitelliana», 1733-1743







Reggia di Caserta, 1752-1845



GIUSEPPE PIERMARINI

Milano, Teatro alla Scala, 1776-1778



GIUSEPPE VALADIER


Roma, Sistemazione della salita del Pincio e Casina "Valadier", 1816-1824



mercoledì 1 marzo 2017

14 - Giovan Battista Piranesi (1720 - 1778)

Nel '700 quando la tesi più accreditata era che la purezza dell'arte fosse stata raggiunta solo dagli antichi Greci e che i Romani l'avessero ereditata commettendo, peraltro, molti errori nell'applicare le regole classiche dell'arte greca, un veneto trapiantato a Roma manifestò idee completamente diverse.

Giovan Battista Piranesi era dell'opinione che i Romani fossero superiori ai Greci e nulla dovessero alla loro cultura e arte.
Nella sua opera Della magnificenza ed architettura de' Romani (1761), cercò di dimostrare che l'architettura romana aveva origini italiche e fosse dipendente solo da quella etrusca.

A Roma si impose come disegnatore ed incisore di capacità eccelse.
Nelle sue opere è evidente una grande visione scenografica e padronanza della tecnica grafica.

Ponte di trionfo, ca 1750
penna, inchiostro bruno, acquerello
Londra, British Museum

La stessa capacità descrittiva degli spazi e la stessa capacità tecnica accompagnate da una visione architettonica spettacolare radicata nel tardo-barocco, la troviamo nella serie delle Carceri (1749 -1750 / 1751 / 1761). In queste incisioni Piranesi descrive degli interni architettonici di fantasia, che l'osservatore percorre ed insegue senza però trovare un'idea unitaria.
Piranesi affascinato e sbigottito di fronte ai resti delle architetture romane, metteva in atto una rappresentazione visionaria, l'unica che a suo dire potesse documentare le meraviglie delle tecniche costruttive dei Romani.







Piranesi, comunque si definì sempre architetto e nel 1763 viene incaricato dal Papa veneziano Clemente XIII di modificare la zona absidale della basilica paleocristiana di S. Giovanni in Laterano. Il progetto non fu realizzato ma è noto grazie alle tavole che egli stesso realizzò.



Progetto per l'abside di S. Giovanni in Laterano, 1764 - 1767





Mentre stava ancora progettando la basilica lateranense, il Cardinale Giambattista Rezzonico, Gran Priore dei Cavalieri di Malta, gli diede incarico di restaurare la Chiesa dell'Ordine  sull'Aventino, Santa Maria del Priorato di Malta (1764)

facciata





particolari



interno



decorazione interna della volta



decorazione interna della navata centrale